martedì 26 aprile 2011

Discarica di Roccasecca: gravi inadempienze della MAD

A seguito dell’esposto presentato dai Comitati “Cittadini San Cataldo” e “Contrasto”, nel dicembre scorso, alle autorità sanitarie e agli organi provinciali e comunali per risolvere i problemi dell’inquinamento causato dalla discarica di Roccasecca e dall’impianto di compostaggio di Colfelice, l’ARPALAZIO di Frosinone ha comunicato alla Direzione Regionale Rifiuti, al Prefetto di Frosinone ed ai Rappresenti dei suddetti Comitati i risultati dei sopralluoghi eseguiti nelle zone oggetto di indagini.

Nella nota dell’organismo sanitario si legge, testualmente: “che, fino ad oggi, non sono state evidenziate situazioni paragonabili a quelle segnalate” e che “tali evenienze possono essere messe in relazione al periodo stagionale e ad una probabile maggiore attenzione che si è potuta riscontrare nella gestione dell’impianto SAF, al quale verosimilmente può essere fatta risalire, in via ipotetica, l’origine degli odori molesti in questione. Mentre per quanto riguarda la discarica MAD si è avuto modo di segnalare recentemente a codesta Regione alcune gravi inadempienze che stanno implicando un aumento di emissioni odorigene sgradevoli, tuttora sotto osservazione”.

Quanto rilevato dall’Agenzia di Protezione Ambientale, circa le esalazioni maleodoranti riscontrate nell’attività della discarica, gestita dalla MAD, va ad aggiungersi alla criticità ambientale verificatasi a seguito della fuoriuscita di percolato dagli abbancamenti dei rifiuti depositati nel sito di Cerreto. Criticità che la stessa ARPALAZIO ha certificato e comunicato agli organi competenti.
E’ indiscutibile che la grave inefficienza del sistema di gestione di smaltimento rifiuti stia determinando, nel comprensorio Roccasecca - San Giovanni Incarico - Colfelice - Pontecorvo, danni irreversibili all’ambiente circostante ed esponendo la popolazione a gravi rischi igienico-sanitari. E’ ormai evidente che il gestore della discarica di Cerreto disattende alle prescrizioni previste dalla normativa inerente il corretto funzionamento delle discariche.

Per questi motivi i Comitati hanno ritenuto opportuno trasmettere la missiva dell’ARPALAZIO al Sindaco, Dott. Giovanni Giorgio, all’Assessore all’Ambiente, Dott. Antonio Maria Isola, ed al Presidente Consiglio Comunale di Roccasecca, Prof. Guerrino Terriero, con la contestuale richiesta di adottare, per quanto di loro competenza, tutti i provvedimenti per avviare la procedura di chiusura della discarica di Cerreto al fine di restituire ai cittadini il diritto inviolabile di vivere in un ambiente salubre e civile.

sabato 5 febbraio 2011

Discarica di Cerreto: in arrivo rifiuti radioattivi

E’ davvero sconcertante apprendere come alcuni uffici della Regione Lazio continuino ad emanare ordinanze di ampliamento della discarica di Roccasecca e a consentire alla MAD, Società che gestisce l’impianto, di smaltire rifiuti di tipologie diverse da quelle che furono autorizzate per fronteggiare l’emergenza ambientale verificatasi all’inizio degli anni 2000. Infatti, due nuovi provvedimenti regionali hanno recentemente colpito la località Cerreto: il primo, adottato con determinazione n. 6353 del 13 dicembre 2010 a seguito di richiesta presentata dalla MAD, prevede la realizzazione di un ulteriore invaso di 60.000 metri cubi; il secondo, deliberato con atto n. Z0010 del 31 dicembre 2010, autorizza il gestore della discarica ad accogliere rifiuti radioattivi, dopo essere stati sottoposti a “procedura straordinaria” nell’impianto di Colfelice.

La cosiddetta “procedura straordinaria” consiste in un intervento che personale specializzato dovrebbe eseguire per individuare e successivamente neutralizzare le sostanze radioattive e renderle, quindi, innocue. Se veramente il materiale sospetto viene interamante decontaminato, attraverso anche la permanenza in quarantena dei compattatori nell’impianto, per quale motivo viene emanata un’ordinanza regionale per autorizzare la MAD ad accogliere questa tipologia di rifiuti? Siamo alle solite! I biofiltri dell’impianto di Colfelice non funzionano? Allora… tanto vale che i cittadini respirino il velenoso acido solfidrico anziché sostituire i biofiltri o eseguire interventi di manutenzione. Il portale radiometrico che rileva i carichi di rifiuti radioattivi, installato all’ingresso dell’impianto di Colfelice, è in continuo allarme e la decontaminazione dei rifiuti prevede tempi lunghi e costosi? Allora… è molto più semplice spedire al più presto il carico pericoloso in discarica. D’altronde quale rischi corrono il Presidente della SAF ed il proprietario della discarica di Cerreto? Non vivono a Roccasecca, né loro, né le loro famiglie!

A risentirci alla prossima ordinanza, in attesa che i Sindaci di Roccasecca e Colfelice, escano dal loro torpore e dalla loro inettitudine e restituiscano un minimo di dignità alle comunità che amministrano.