domenica 4 agosto 2013

COMUNICATO DEI COMITATI - PROPOSTA INDECENTE DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’AMBIENTE, MICHELE CIVITA.



La proposta avanzata dall’Assessore Regionale all’Ambiente, Michele Civita, di procrastinare il trasferimento dei rifiuti di Roma nella nostra provincia, oltre il termine dei 120 giorni stabilito per decreto, qualora la Capitale non riuscisse a superare l’emergenza, è lesiva della dignità dei cittadini residenti nei pressi dell’impianto di Colfelice ed irrispettosa degli impegni e degli accordi solennemente assunti dalle più alte istituzioni romane nei confronti dell’intera popolazione della Ciociaria.
Dopo oltre sei mesi dall’annuncio della chiusura della discarica di Malagrotta, cui ha fatto seguito la raffica di decreti e provvedimenti, emessi dall’ufficio del commissario straordinario, alcuni dei quali dichiarati illegittimi e fortemente penalizzanti per il nostro territorio, gli amministratori dei vari enti istituzionali della Capitale ancora non sono riusciti ad individuare un sito alternativo, nonostante le super-multe che gli organismi della Comunità Europea minacciano di infliggere ai cittadini della Regione Lazio.
E’ intollerabile che il comprensorio Roccasecca-Colfelice-San Giovanni Incarico-Pontecorvo, già devastato dalle ben note criticità provocate dagli impianti di smaltimento rifiuti, debba essere ulteriormente aggredito per sopperire alle inadempienze della inetta ed indolente classe politica romana, le cui nefandezze amministrative sulla gestione dell’immondizia sono avallate anche dal Ministero dell’Ambiente!
L’inerzia nell’individuare i siti da destinare a discarica ed il rinvio delle autorizzazioni per la completa attivazione degli impianti, presenti nella provincia romana, non giustificano l’accelerazione impressa al trasferimento dei rifiuti nelle altre province del Lazio. Le comunità di questo territorio non possono, ancora una volta, accondiscendere, pedissequamente, alla richiesta di accogliere ulteriori tonnellate di rifiuti.
Inoltre, le recenti sentenze dei vari livelli della giustizia amministrativa, alcune emesse con immotivato ritardo rispetto alla presentazione dei ricorsi, altre rinviate a data da destinarsi, non hanno fatto altro che porre macigni sul normale percorso della legalità e sul riconoscimento dei diritti dei cittadini, civilmente rivendicati nelle settimane della protesta. E’ evidente che siamo di fronte ad una congiura politico-istituzionale, ordita contro le solite popolazioni, che aggrava una situazione già di per sé compromessa sia sul piano igienico-sanitario che sociale.
C’è da registrare, favorevolmente, la presa di posizione dell’Assessore alla Cultura del Comune di San Giovanni Incarico, Paolo Fallone, che, nel corso dell’incontro con l’Assessore Civita, ha espresso preoccupazione per il futuro del nostro territorio, lanciando un monito a quanti vorrebbero, arrendevolmente, barattare la salute dei cittadini con allettanti “ristori economici” o con opere e interventi compensativi da realizzare nei territori comunali interessati dagli impianti di smaltimento.
Questi Comitati, dopo aver dimostrato, con alto senso di responsabilità, piena disponibilità a partecipare al tavolo tecnico, offrendo in quella sede un concreto contributo per ridisegnare la politica dello smaltimento dei rifiuti in provincia di Frosinone, esprimono profonda delusione per l’indecente proposta di prorogare il trasferimento dell’immondizia romana presso l’impianto di Colfelice e ritengono ormai conclusa qualsiasi forma di collaborazione con gli organismi istituzionali della Regione Lazio.

San Giovanni Incarico, 3 agosto 2013.

PER I COMITATI
Rocco Renzi - Comitato “CITTADINI DI SAN CATALDO” - San Giovanni Incarico
Fabrizio Di Cioccio - Comitato “CONTRASTO” - Roccasecca

Vincenzo Folcarelli - Comitato “SAN PARIDE” - Pontecovo